Vengono qui di seguito riportati una prima serie di estratti dal testo di riferimento del corso di Storia della Tecnologia del Politecnico di Torino, "Storia delle macchine", a cura del prof. Vittorio Marchis. Gli estratti contengono dei riferimenti all'azione dell' "assemblare", protagonista di questo blog...
1) A proposito di Jacques Besson, iniziatore del genere del "teatro di macchine" in cui si ha un vero e proprio catalogo di illustrazioni tecniche corredate da legende e didascalie:
"... si esegue il disegno rispettando anche per la terza dimensione una proporzione di scala, si esplicita graficamente il rapporto tra le dimensioni reali e quelle riportate del disegno. Il dettaglio dei particolari permette infine di spiegare le operazioni di montaggio e assemblaggio..." (cap.2, pag.100)
2) Nello spiegare il funzionamento e la costruzione di una macchina (XVIII secolo) per alesare l'interno di una canna metallica in modo da renderla perfettamente cilindrica:
"... per realizzare il cilindro, di 10 pollici di diametro e 7 piedi di lunghezza, ci vogliono nove doghe di ferro assemblate e ferrate da dodici cerchi di ferro di 3 pollici di altezza ciascuno..." (cap.3, pag.152)
3) Un primo accenno alla produzione in serie (strettamente legata all'assemblaggio) è introdotto da Robert Willis (nell'opera "Principles of Mechanisms") per la produzione di ruote dentate:
"... Robert Willis introduce l'idea di modularità degli ingranaggi, rendendo possibile la produzione in serie di ruote dentate con profilo a evolvente di cerchio, con eguale angolo di pressione e passo costante..." (cap.4, pag.230)
4) Ci sono, infine, riferimenti più dettagliati alla catena di montaggio, all'assemblaggio del linguaggio macchina nei primi calcolatori e ai "protagonisti" dell'assemblare (per i protagonisti consultare il post attinente in questo stesso blog):
"... terminata la guerra e presa coscienza delle potenzialità del nuovo mezzo, si pensa di replicare nel nostro paese il sogno americano di Henry Ford..." (cap.5, pag. 283)
"... tre anni più tardi in America è sviluppato lo Short-Code, che è il primo vero linguaggio usato su un computer elettronico: il suo assemblaggio avveniva modificando direttamente la struttura dei circuiti elettronici e veniva perciò definito un hand-compiled language ..." (cap.5, pag. 301)
"... il principio fondamentale dell'automazione è l'integrazione dei singoli processi della produzione finora discontinui in un processo complessivo continuo e concatenato..." (cap.5, pag. 308)
"... la frase attribuita a Taylor e destinata agli operai <<voi siete pagati per lavorare e non per pensare; c'è qualcuno che è pagato per questo>> non è altro che la semplice conseguenza del ribaltamento di ruoli che pone al primo posto nella scala dei valori la macchina [...] la catena di montaggio, che Ford adottò nei propri stabilimenti a partire dal 1913, è una macchina che si identifica con l'intera industria e in cui è giocoforza che ogni azione dell'operaio venga parcellizzata, divisa, decomposta, lasciando alla catena di montaggio stessa la soddisfazione di produrre il pezzo finito..." (cap.5, pag. 332-333)
Nessun commento:
Posta un commento